gennaio 21, 2021
Una cosa è certa: se un anno fa ci avessero chiesto cosa fosse normale per noi, non avremmo avuto dubbi nel formulare le nostre risposte, intrise anche di un velo di noia: la solita camminata nel bosco durante i fine settimana, il caffè al bar prima dell’ufficio, la birretta del venerdì con i soliti amici, il saluto alla nonna la domenica, con tanto di torta di mele che un tempo la nonna la faceva meglio ma tocca mangiarla se no si offende. Potremmo andare avanti così 3 pagine, ma il senso è, ahinoi, che questo simpatico 2020 ci ha levato tantissime di queste cose, ha spogliato la nostra vita di molte libertà alla quali, fortunati, ci eravamo abituati, perdendone anche un po’ il vero significato.
Leva qua, leva là, alla fine ti trovi in casa, davanti al PC, a sentire la tua capa, il tuo prof, i tuoi colleghi, in questo enorme ambiente virtuale che, per carità, meno male che esiste, ma che sempre di più assomiglia ad una ruota digitale dove a noi, moderni criceti, sembra di girare sempre più a vuoto.
Come uscire da questa situazione?
Intanto cerchiamo di riprendere in mano il controllo del nostro tempo, non aspettiamo che qualcuno ce lo conceda, perché questo non avverrà mai. Prendiamoci una pausa quando ne abbiamo voglia noi, non negli intervalli tra una Zoom, una Team e una Skype Call. Prepariamoci un buon caffè, con i ritmi della moka e non della cialda; facciamoci un bel thè, scegliendone con calma il tipo e l’aroma preferito. Prepariamoci un piatto di pasta, apparecchiamo la tavola, bandiamo l’orrida busta di affettato aperta davanti al PC.
Pretendiamo di avere del tempo da perdere, camminiamo lentamente, alzando il naso dai cellulari e cerchiamo di apprezzare, quando i DPCM ce lo permettono, un cielo azzurro, una passeggiata nella natura che, malgrado tutto, si sta preparando alla primavera che sicuramente arriverà.
Costruiamoci i nostri rituali, ma con leggerezza; non abbiamo bisogno di abitudini o routine che ci costringiamo per forza a seguire come se fossero il peggiore dei padroni, punendoci e colpevolizzandoci se non ci riusciamo.
Noi troviamo che un modo formidabile per prendersi del tempo sia quello di dare spazio alla propria creatività, qualunque essa sia: prepariamo una torta, una frittata, scriviamo la ricetta dei tortelli insieme a nostra figlia, dipingiamo un quadro, mettiamo ordine nell’armadio, curiamo il mazzo di fiori di FioreUrbano, spazzoliamo la nostra amata gatta, il cui pelo in giro per casa ci segnala, ancora una volta, che la primavera è dietro l’angolo.
La creatività, se non fiorisce all’esterno, ci farà marcire dentro, e, fatto altrettanto grave, accorcerà la vita dei nostri mazzi 😊.
Insomma, se è vero che non possiamo tirarci fuori dai nostri impegni, dalle nostre responsabilità e dai meccanismi di questa società, cerchiamo almeno di imporre alle nostre giornate il nostro ritmo, che sia veramente sostenibile ed in armonia con quello che sentiamo.
marzo 18, 2021
Ricevere una buona recensione è indubbiamente gratificante. Ma se andiamo ad analizzare quelle che facciamo, scopriamo che siamo sempre più propensi a lasciare, indignati, delle recensioni negative.
Pare che se hai avuto una esperienza positiva con un brand lo dirai a due persone, contro le cinque a cui parlerai di una brutta esperienza.
Non è forse un peccato che tutti siamo maggiormente inclini a raccontare a molte più persone le nostre esperienze negative?
marzo 01, 2021
Si parla e si legge molto attorno al concetto di Sostenibilità: noi di FioreUrbano crediamo che si tratti di trovare un equilibrio tra la nostra mission, i nostri valori ed il funzionamento della nostra attività.
gennaio 06, 2021
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